
La storia dell’Etiopia è ricca di personaggi straordinari, eroi e stratega che hanno plasmato il destino di questa antica nazione africana. Spesso però, la luce della storia tende a concentrarsi su poche figure eminenti, dimenticando i contributi significativi di altri individui. Oggi, desideriamo mettere in luce un episodio cruciale della storia etiopica, la Battaglia di Dogali, e il ruolo fondamentale giocato da Wagshuma Gizaw, un generale poco conosciuto ma di indubbia coraggio e abilità tattica.
La Battaglia di Dogali, combattuta nel gennaio del 1887, vide fronteggiarsi l’esercito italiano, guidato dal generale Antonio Gallenga, e le forze etiopi, comandate da Wagshuma Gizaw. Il contesto storico era caratterizzato dalla crescente espansione coloniale italiana nell’Africa orientale e dall’opposizione decisa delle popolazioni locali. La conquista dell’Eritrea, allora una provincia ottomana, era un obiettivo strategico per l’Italia, che aspirava a creare un impero coloniale nel Corno d’Africa.
Wagshuma Gizaw, un generale di origine tigrina, aveva dimostrato una grande capacità militare durante la precedente guerra contro il Sudan. Era conosciuto per la sua astuzia tattica, il suo carisma e la sua profonda conoscenza del territorio. Quando le forze italiane iniziarono a penetrare nell’Eritrea, Wagshuma Gizaw fu incaricato dal negus Yohannes IV di fermare l’avanzata coloniale.
La Battaglia: Un Trionfo Amaro
La battaglia ebbe luogo vicino al villaggio di Dogali, una posizione strategica lungo la strada verso Massawa, il principale porto dell’Eritrea. L’esercito italiano, composto da circa 2.000 soldati ben equipaggiati, si scontrò con un esercito etiopico di dimensioni superiori ma meno armato. Wagshuma Gizaw aveva adottato una strategia di guerriglia, sfruttando la conoscenza del terreno per attaccare le forze italiane a sorpresa e indebolirle gradualmente.
Il 26 gennaio 1887, l’esercito italiano fu sconfitto con pesanti perdite. La notizia della vittoria etiopica arrivò in Italia come un fulmine a ciel sereno. L’evento scatenò un acceso dibattito politico e militare sul fallimento dell’impresa coloniale.
Tuttavia, la vittoria di Dogali fu amaramente effimera.
Conseguenze della Battaglia di Dogali | |
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Perdita di prestigio per l’Italia: La sconfitta a Dogali danneggiò seriamente il prestigio dell’Italia sulla scena internazionale, mettendo in luce le debolezze delle forze armate italiane e la complessità dell’impresa coloniale. | |
Rinnovata resistenza etiopica: La vittoria di Wagshuma Gizaw incoraggiò la popolazione locale a resistere all’espansione italiana. | |
Aumento dei costi della guerra: L’Italia dovette investire ingenti risorse finanziarie e umane per continuare la campagna militare in Eritrea. |
Wagshuma Gizaw: Un Eroe Dimenticato
Wagshuma Gizaw è rimasto un personaggio relativamente sconosciuto nella storia dell’Africa, ma il suo contributo alla difesa dell’Etiopia contro l’invasione italiana fu fondamentale. La sua strategia brillante e il suo coraggio hanno ispirato le truppe etiopi a resistere nonostante la superiorità tecnologica del nemico.
Nonostante la vittoria di Dogali, Wagshuma Gizaw non vide la fine della guerra. Morì nel 1890 in seguito ad una malattia contratta durante la campagna militare. La sua eredità rimane viva nella memoria popolare e nelle narrazioni orali trasmesse di generazione in generazione.
La Battaglia di Dogali è un esempio di come la storia possa essere scritta da più punti di vista. Mentre l’Italia ha cercato di minimizzare la sconfitta, attribuendola a fattori occasionali, gli etiopi hanno celebrato il trionfo di Wagshuma Gizaw come una vittoria fondamentale contro l’oppressione coloniale.
Nel complesso, la Battaglia di Dogali rappresenta un episodio significativo nella storia dell’Africa e offre uno spaccato sulla complessa dinamica tra le potenze coloniali europee e le società africane in lotta per mantenere la propria indipendenza. Wagshuma Gizaw, con il suo coraggio e la sua abilità militare, si è guadagnato un posto di onore nell’animo del popolo etiopico.